Giovedì 5 ottobre alle ore 10:30 nell'aula magna del liceo Regina Margherita di Salerno si è tenuto l'incontro su "Per una ecologia interiore". Voluto fortemente dalla dirigente scolastica Angela Nappi l'incontro vedrà la partecipazione di padre Michele Petruzzelli Osb, Abate ordinario dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni. Nato a Bari nel 1961, dopo gli studi tecnici e una breve esperienza lavorativa, nel 1984 è entrato nel monastero benedettino di Santa Maria della Scala in Noci (Bari). Terminato il postulandato, ha iniziato il noviziato canonico il 13 ottobre 1986.
Il 14 dicembre 2013 papa Francesco lo ha nominato abate ordinario dell'abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni; è succeduto a Benedetto Maria Salvatore Chianetta, dimessosi tre anni prima. Durante la sede vacante la badia è stata retta dall'amministratore apostolico Giordano Rota e in seguito dall'amministratore ad nutum nella persona del priore claustrale Don Leone Morinelli.
Dom Michele Petruzzelli è il primo monaco sublacense a diventare abate di un'abbazia ex cassinese, da quando, dal gennaio 2013, la Sede Apostolica ha approvato l'incorporazione della congregazione cassinese nella congregazione sublacense cassinese, ponendo fine ad una divisione consumatasi nel 1867 in nome della "primitiva osservanza" dall'abate Pietro Francesco Casaretto. La nomina del nuovo abate, approvata da papa Francesco su proposta della congregazione per i vescovi e di quella per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, ha rappresentato anche una deroga all'ordinaria elezione diretta da parte dei monaci, disciplinata dalla Regola benedettina, che, tuttavia, già prevedeva l'intervento del vescovo del luogo, qualora non ricorressero le giuste condizioni per un'elezione canonicamente valida dell'abate.
Il 26 gennaio 2014 ha ricevuto la benedizione abbaziale, nella cattedrale della Santissima Trinità, dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli. Durante la stessa celebrazione ha preso possesso dell'abbazia territoriale, che, pur delimitata nella sua giurisdizione tra le mura del cenobio (intra saepta monasterii) e nell'ambito delle sue dirette pertinenze, ha conservato l'autonomia da ogni vescovo circonvicino ed è annoverata, a pieno titolo, tra le venticinque diocesi campane.